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Messico

Penisola dello Yucatán e Chiapas in un mese

Per itinerario in auto (fino a giorno 6) con google map click qui

Questo é stato il nostro primo viaggio intercontinentale. Tutto parte da una mia passione che coltivo sin da giovane verso la cultura e la civiltà Maya e in generale la storia della Mesoamerica, ne parlavo con Veronica e lei mi dice "allora prenotiamo e andiamo", e così abbiamo fatto. Veronica decide di prenotare un volo con scalo nel Quebec perché in quel periodo voleva che ci trasferissimo lì (a quanto pare Montreal é stata votata come la città più vivibile al mondo), quando siamo arrivati e abbiamo subito i -25 gradi che attanagliano l'inverno canadese ha cambiato idea, meno male!

Dicembre 2012 prendiamo il nostro volo Air Cadana da Londra a Cancún con scalo a Montreal dove abbiamo avuto un problema con l'hotel (CLICK QUI per il racconto).

Sapendo che saremmo atterrati a Cancún nel tardo pomeriggio abbiamo prenotato il transfer per Playa del Carmen. La prima notte messicana la passiamo al Bed & Breakfast Casaejido. Ceniamo e andiamo a dormire, il giorno dopo abbiamo gustato una ricca colazione in stile messicano (uova e frutta) nella veranda dell'hotel tra amache e gatti, raramente abbiamo soggiornato in posti così caratteristici come in Messico.

Noi abbiamo avuto un mese di tempo per visitare una parte si questo meraviglioso Paese, saremmo restati volentieri un mese in più, per chi ha meno tempo a disposizione si possono anche fare 15 giorni, basta seguire il programma fino a Palenque (giorni 15 e 16) e tagliera qualcosina (peccato!) quindi non andare a Xcaret e Bacalar o Cobà.

Il tempo scorre lentamente e ben presto ci si abitua ai ritmi messicani, quindi relax y desfruta Mexico!

Giorno1

Xcaret

Il tassista che ci é venuto a prendere in aeroporto era molto gentile, quindi gli abbiamo chiesto farci il transfer andata e ritorno per Xcaret.

È un parco a tema bellissimo dove si possono sperimentare attività acquatiche, attrazioni culturali e spettacoli. Il biglietto costa più o meno 50$ e include il pranzo a buffet in uno dei tanti ristoranti che godono la vista sul mare dei Caraibi.

Giorno 2 e 3

Cozumel - spiaggia di Palancar - snorkeling

Prendiamo il traghetto per Cozumel, un' avventurosa isola di fronte Playa del Carmen. Abbiamo soggiornato in un magnifico B&B, il Tamarindo. Consigliamo di noleggiare uno scuter per muoversi sull'isola, unico modo per esplorare il lato sud est dell'isola, che abbonda di chioschetti dove é possibile sorseggiare un cocktail direttamente da una noce di cocco, in un atmosfera totalmente caraibica, ascoltando musica reggae distesi su un amaca ammirando il Mar dei Caraibi. Noi ci siamo fermati, o meglio, il barman ci ha bloccati sul ciglio della strada, in un chiosco fighissimo che si chiamava 25 ore (perché non chiude mai).

Per snorkeling e immersioni la spiaggia di Palancar é perfetta. Affittano per pochi pesos maschere e pinne. Abbiamo acquistato un economicissimo tour di snorkeling con una brava guida e abbiamo nuotato sulla barriera corallina messicana, esperienza incredibile.

Dopo lo snorkeling ci siamo rilassati sulla spiaggia, di sabbia bianca e finissima, all'ombra di una delle tante palme da cocco.

Cozumel la sera non é molto viva, abbiamo mangiato molto bene spendendo pochissimo nei vari piccoli ristoranti dell'isola.

Giorno 4,5 e 6

Cenotes Azul - Tulum - Cenote Dos Ojos - Spiaggia di Akumal - Sian Ka'an

Torniamo sulla terra ferma a Playa del Carmen e affittiamo la macchina.

Andando verso Tulum iniziamo a soffrire il caldo, quindi decidiamo di fermarci al Cenote Azul per itinerario in auto click qui . Per sapere cosa sono i CENOTE click qui questo é un cenote un po turistico, peccato.

Arrivati a Tulum raggiungiamo il nostro hotel Kin Ha Pueblo. La nostra camera era vista giardino, anche questo hotel é molto accogliente.

La sera decidiamo di mangiare in uno dei ristoranti locali e di fare una passeggiata nel centro, era periodo di Natale e nonostante la minima di 25 gradi, tutto era addobbato in pure spirito Natalizio, con tanto di cantanti mariachi che cantavano super sudati "Feliz Navidad".

Tulum é molto graziosa la sera.

Il giorno dopo partiamo con la macchina direzione Cenote Dos Ojos, per un esperienza unica nel suo genere, ci fanno mettere la muta, pinne, maschera e torcia per immergerci nelle fredde e buie acque di questa grotta marina composta da due cenote. Si nuota molto lentamente tra stalattiti e stalagmiti, sicuramente non adatto a persone che non amano l'avventura. Abbiamo dato qualche capocciata qua e là ma é stata un esperienza davvero meravigliosa.

Pranziamo nelle vicinanze e raggiungiamo la bellissima spiaggia di Akumal. La spiaggia delle tartarghe! basta tuffarsi e nuotare leggermente a largo per poter ammirare decine e decine di splendide e giganti tartarughe che mangiano tranquille le alghe nel fondo del mare. É molto importante rispettare la natura e non cercare di toccarle. La spiaggia é tipica dei Caraibi, con sabbia che sembra farina e tante palme di cocco che si riversano fino al mare.

A cena gustiamo delle gustose quesadillas preparate da una signora che cucinava su un falò a terra fatto di fronte casa sua, tutto buono, genuino ed economico, siamo rimasti così soddisfatti che invece di pagare in pesos (valuta locale) abbiamo pagato in dollari (preferiti dai messicani) e abbiamo lasciato 2$ la signora era super contenta!

Il giorno dopo visitiamo di prima mattina (per evitare l'invasione di turisti) le rovine Maya di Tulum. Queste rovine si trovano a strapiombo sul mare, uno scenario affascinante. Ingaggiamo una guida che parla Italiano, commettendo un errore, nella trattativa del prezzo si intromette un tizio, essendo tutti Italiani, il tizio lo convince ad accompagnare noi e loro con il prezzo di sole due persone, i messicani non sono scemi, infatti il tour é stato fatto in maniera molto sbrigativa. Nonostante tutto, sia per via delle tante iguane che sbucano tra le rovine, sia per il posto che di per se é incredibile, il tour ci é piaciuto molto.

Sulla via principale di Tulum prenotiamo un tour per Sian Ka'an, questo tour è consigliabile sono per i bird watcher, a noi é sembrato più un sequestro di persona, ci siamo annoiati molto. Sono i soliti tour che vengono caricati inutilmente di posti da visitare e cose da fare, per poter giustificare il prezzo, in realtà abbiamo fatto la metà delle cose promesse, l'altra metà, come nuotare con i delfini in mare aperto non c'é stato modo, praticamente un giorno interno buttato e un tour molto costoso, 50$ a persona, che per essere Messico é caro!

Giorno 7 e 8

Per itinerario in auto (da giorno 7 fino a giorno 10) con google map click qui

Cobà - Cenote Tankach Ha - Valladolid - Chichen Itza - Cenote Xkeken

Guidiamo direzione Valladolid facciamo una sosta di qualche ora per visitare il sito archeologico di Cobà.

Il sito é formato da diverse piramidi, la più grande delle quali è alta 42 metri, ovviamente l'abbiamo scalata!

Nel tardo pomeriggio riprendiamo il nostro cammino per Valladolid, ma incuriositi da una scritta (a mano) su un cartello "Cenote" decidiamo di fare l'ennesima deviazione. Guidiamo su una strada sterrata per un po, iniziamo anche a preoccuparci, non vedevamo cenote e non c'era anima viva, a parte un messicano su un motorino che sembrava ci stesse seguendo, in realtà poi ci sorpassa gridando "Cenote para aqui!" lo seguiamo come due incoscienti, ma arrivati a destinazione veniamo ripagati. Faceva molto caldo, quindi un bagnetto fresco ci stava benissimo. Questo cenote non é all'aperto, ma all'interno di una grotta, abbiamo dovuto scendere una lunga scalinata a chiocciola per raggiungere l'acqua. Oltre a noi c'era solo qualche messicano, perfetto!

Arriviamo nel nostro ostello la sera, posiamo gli zaini e cerchiamo subito un posto dove cenare, Valladolid é una città vivace anche la sera, dopo cena abbiamo fatto una passeggiata nella villa comunale di fronte la Cathedral of San Gervasio. Assistiamo a un spettacolo teatrale cittadino, con due cabarettisti, un signore e una signora molto simpatici. Ottimo modo di concludere la serata.

Il giorno dopo visitiamo il famoso sito archeologico di Chichen Itza, ingaggiamo una guida, Lupito (0052 1 985 102 0520 anche su WhatsApp) , veramente bravo, preparato e professionale. La migliore guida in assoluto assieme alla signora Angela (guida in Sicilia) Mentre spiega mostra sul suo Ipod come, un tempo, doveva presentare il sito archeologico, mostra la foto dell'uccello Quetzal, che si ricollega alla storia del sito.

Valladolid é una città molto attiva la sera, tanta gente simpatica in giro e locali. Ie case coloniali conferiscono a questa città un atmosfera molto accogliente e tipica.

Vicino Valladolid si trova uno dei Cenote coperti più scenografici della penisola dello Yucatan, il Xkeken al quale si accede tramite una scalinata sotterranea, presenta stalattiti e stalagmiti che si sono create nei secoli, davvero suggestivo!!

Se si dispone di un giorno in più, nelle vicinanze di Valladolid, si trova un altro sito rilevante Maya, (purtroppo non lo abbiamo visitato) che si chiama Ek Balam.

Giorno 9 e 10

Tulum

Torniamo a Tulum per passare un paio di giorni al mare, avevamo prenotato un hotel lussuoso con cabaña (casetta) sul mare dei Caraibi. Peccato che questo soggiorno é stato rovinato da un forte malessere intestinale di Veronica, che ho anche dovuto portare in un ambulatorio medico. Sono cose che purtroppo di devono mettere in conto quando si fanno questo tipo di viaggi.

Giorno 11,12, 13 e 14

Per itinerario in auto (da giorno 10 fino a giorno 16) con google map click qui

Bacalar - Xpujil - Calakmul - Cenote Azul

Arriviamo a Bacalar, chiamata la "Laguna dei 7 colori" per via del colore delle sue splendide acque. Il nostro ostello era il Magic Bacalar, un posto davvero magico, si trova immerso nel verde davanti la laguna, si possono affittare i kayak e c'é la cucina in comune. Noi abbiamo scelto il dormitorio ma c'era anche qualche camera matrimoniale. http://www.campingbacalar.com/

Facendo base a Bacalar abbiamo visitato i siti di Xpujil e Calakmul.

Le rovine di Xpujil sono facili da visitare e non é un sito molto grande, questo é lo stile Rio Bec, uno stile decisamente unico rispetto agli altri stili presenti nei siti della zona Yucatan.

Nel pomeriggio, in cerca di un po di fresco, abbiamo fatto il bagno nel Cenote Azul di Bacalar, (Carr. Federal 307 Chetumal - Cancún Km 34, 77930 Bacalar, Q.R.) Abbiamo dedicato il resto del tempo rilassandoci e facendo il bagno nella laguna.

L'ultimo giorno lo abbiamo dedicato a Calakmul, che ci é piaciuto davvero tanto, si trova all'interno della Reserva de la Biósfera Calakmul, una strada sterrata porta al centro della riserva dove si trova il sito archeologico, abbiamo impiegato quasi due ore per raggiungere il sito perché la velocità massima 20 - 30 chilometri orari! Calakmul era una gigante metropoli, oggi molte delle piramidi Maya sono ancora sepolte nella vegetazione. Abbiamo scalato un paio di piramidi, sono così alte che si supera di molto le fronde degli altissimi alberi. Ci sono 3 percorsi e vale la pena fare quello più lungo.

Si avvertono delle strane urna, nulla di preoccupante, si tratta solo di scimmie ragno, é incredibile quanto chiasso facciano.

Consiglio: Portare con se acqua e qualcosa mangiare per fare merenda, non c'é modo di comprarli lì.

Lasciando Calakmul nel pomeriggio, andando in direzione Palenque, abbiamo dovuto fare una sosta forzata a Escárcega, un paesino anonimo, eravamo gli unici turisti e la gente per strada ci fissava, una città strana, abbiamo affittato una camera in una motel pagando 2 dollari.

Non ci é piaciuta molto Escárcega e non era previsto fermarsi li ma non é sicuro guidare da sera e Palenque era ancora troppo lontana.

Giorno 15 e 16

Palenque - Yaxchilan - Bonampak

La mattina ci siamo svegliati presto e siamo scappati da Escárcega per arrivare a Palenque, la città hippie, nel tragitto passiamo dallo stato del Campeche allo stato del Chapas, e attraversiamo vari "puebli" (paesini) e sconfinate foreste, questo paesaggio ci ha dato un immagine del Messico ancora più autentica. Arriviamo in mattinata alla nostra Posada, posiamo le valigie e andiamo immediatamente a visitare il famoso sito di Palenque.

Il sito non é di grandi dimensioni, ma é ricco di alcune tra le più belle architetture maya, come il Tempio del Sole e il Tempio delle Iscrizioni, chiamato così per il lungo geroglifico presente.

La guida locale ci spiega, riguardo al Tempio delle Iscrizioni, che uno scrittore svizzero parlò della scoperta di una pietra tombale che a suo parere era una chiara testimonianza della visita di una civiltà aliena sul pianeta terra in tempi antichi. Effettivamente le incisioni presenti sul reperto sembrerebbero rappresentare un uomo seduto su un razzo alieno. In realtà non é così, le incisioni mostrano il passaggio dalla vita alla morte del re.

La maggior parte del sito archeologico é ancora sepolto dalla giungla ma é comunque molto interessante ed importante.

La mattina del sedicesimo giorno ci svegliamo presto per partecipare all'escursione di un giorno a Yaxchilan e Bonampak. Sono due siti poco conosciuti e poco turistici ma davvero significativi e l'escursione ci é piaciuta moltissimo.

Per arrivare a Yaxchilan abbiamo fatto un lungo tratto su un collettivo per poi imbarcarci su una lancia (per circa un ora), abbiamo risalito un fiume che é confine naturale tra lo stato del Messico e quello del Guatemala. una volta sbarcati ci é sembrato di essere su uno scenario da film di Indiana Jones, il sito archeologico é delimitato da un muro di foresta tropicale. Il sentiero per arrivare al sito é labirintico, é utile avere una piccola torcia perché alcuni passaggi sono totalmente al buio, come i corridoi e le stanze buissime abitate da pipistrelli, dalle quali si esce sulla piazza principale dove si trovano la Grande a la Piccola Acropoli.

Consiglio: Attenzione alle scimmie sugli alberi, si divertono a fare pipí sulle persone!

Nel pomeriggio proseguiamo il tour a Bonampak, che si trova a circa 60 chilometri da Yaxchilan. Bonampak e Yaxchilán erano unite da un forte legame di alleanza basata sul matrimoni tra le famiglie maya importanti.

Nella foresta intorno al sito archeologico vivono alcune famiglie di indigeni i "Lacandoni'' sono rimasti ancora in pochi ma molto legati alla loro cultura e fierissimi della loro discendenza diretta con gli antichi Maya. Non abbiamo visto donne, solo uomini e bambini, tutti vestiti con delle tuniche bianche. Abbiamo scoperto solo in seguito che é possibile dormire nei loro alloggi, passare una notte e un giorno con loro, vedere come vivono, cosa mangiano, farsi raccontare le loro storie tramandate di generazione in generazione, sarà sicuramente un esperienza suggestiva.

La guida ci spiega che grazie alle pitture lasciate dai Maya in questo sito si é capito che i Maya partecipavano anche loro alle guerre, al contrario di quello che hanno pensato per anni le comunità hippie che si trasferirono in quelle zone.

Giorno 17 e18

Per itinerario in auto (da giorno 16 fino a giorno 23) con google map click qui

Cascata di Misol Ha - San Cristóbal de Las Casas - Canyon Sumidero - Chiapa de Corzo

La mattina ci svegliamo presto per raggiungere la città coloniale che si trova a 2000 metri di altezza, San Cristóbal de Las Casas.

Durante il viaggio la nostra auto viene, a ogni ''tope'' (dosso stradale) assalita da decine di bambini che cercano di vendere frutta e snack.

Consiglio: Procedere molto lentamente durante il percorso, la strada é dissestata, tortuosa e piena di tope, qualche volta invisibili al guidatore. Per evitare di essere fermati dai bambini a ogni tope é bene procedere lentamente e suonare il clacson. Qualche volta i bambini alzano delle catene per fermale le macchine, niente panico e procedere lentamente, appena capiscono che non si ha intenzione di fermarsi abbassano la catena per lasciar passare.

Abbiamo comprato da questi bambini un casco di banane a pochi pesos, le banane erano dolci e gustose (non ne abbiamo più trovate di così buone)

Nella strada tra Palenque e San Cristóbal, stanchi di stare in macchina e accaldati decidiamo di fare una piccola deviazione per rinfrescarci alla cascata di Misol ha. Poco conosciuta dai turisti, la cascata é abbastanza alta, ed ha un percorso da seguire a piedi che ti porta dietro alla cascata stessa, l'acqua é molto fredda.

Arrivati San Cristóbal de Las Casas lasciamo le valigie in hotel e esploriamo subito la cittadina. Non c'é qualcosa di specifico da vedere ma la cittadina é bellissima, coloratissima e vivacissima. Una tipica cittadina coloniale spagnola famosa sopratutto per l'ambra e prodotti di artigianato fatto di lana.

Veronica ha ovviamente avuto una crisi di shopping compulsivo, ma ha comprato delle cose molto belle.

Interessante anche il museo dell'Ambra (Diego de Mazariegos S/N, La Merced, 29240 San Cristóbal de las Casas, CHIH,)

Il giorno dopo decidiamo di partecipare a un escursione di una giornata, il Canyon Sumidero. La mattina ci svegliamo presto, un collettivo ci viene a prendere in hotel e iniziamo il tour, ci imbarchiamo su una lancia con il resto del gruppetto, dopo pochi chilometri di navigazione iniziamo a vedere i primi coccodrilli, uno spettacolo naturale molto particolare per noi europei che non abbiamo questo tipo di rettile. Dopo l'escursione in barca ci portano a Chiapa de Corzo, un delizioso paesino coloniale, tutto il centro é concentrato in una piazza, essendo periodo Natalizio c'era un presepe di dimensioni giganti (anche troppo) in centro alla piazza. Sotto a un porticato, dove quasi tutte le "tiende" vendevano cioccolata calda, ci siamo fatti deliziare dal suono della Marimba, un gruppo di musicisti suonava questo strumento chiapaneco per eccellenza, la sua creazione ed esecuzione sono tramandati nel corso degli anni.

Giorno 19

Toninà - Palenque

Toninà é un sito archeologico di minore importanza, quindi poco turistico, ma comunque molto interessante. Si parcheggia l'auto e si raggiunge a cavallo (pagando qualche peso), oppure a piedi, oltre alle rovine maya si consiglia di visitare anche il museo. Il viaggio é lungo tra San Cristóbal de Las Casas e Campeche, dato che non é consigliabile guidare dopo il tramonto decidiamo di tornare a Palenque per passare la notte.

Giorno 20, 21, 22, 23 e 23

Edzná - San Francisco de Campeche

Tra Palenque e San Francisco de Campeche siamo costretti a fermarci di nuovo a Escárcega, pranziamo in questo strano paesino per poi proseguire immediatamente il nostro commino.

Prima di arrivare a Campeche visitiamo il sito archeologico di Edzná, che il lingua Maya significa ''la casa degli uomini saggi dell'acqua''. Il sito é poco conosciuto dai turisti, quindi si possono fare delle belle foto. Il sito é molto ben tenuto, ci si può anche arrampicare sulla piramide e godere di una meravigliosa vista panoramica. La tappa é decisamente affascinante e indimenticabile.

Arriviamo a Campeche e...hai hai hai!!!!! Questa volta sono io a beccarmi l'intossicazione alimentare!

Bloccati per ovvi motivi in hotel facciamo una scorpacciata di real tv messicana, ci siamo divertiti molto con "Cheaters" (click qui per vedere una puntata).

Superata la crisi intestinale iniziamo a visitare Campeche. La città é Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO, strade lastricate, facciate colorate, la gente che cammina tranquilla per le stradine della città, un atmosfera suggestiva e magica.

La sera l'abbiamo trascorsa molto piacevolmente sullo Zócalo, dove ci sono tanti localini con musica anche dal vivo e dove si possono bere cocktail gustosi e colorati.

per mangiare, abbiamo scoperto il ristorante Luz de Luna che cucinava piatti locali deliziosi, il servizio é molto buono e i prezzi bassi (Calle 59 6, Zona Centro, 24000 Campeche, Camp., Messico)

Giorno 23, 24 e 25

Per itinerario in auto (da giorno 23 fino a giorno 25) con google map click qui

Mérida - Ruta Puuc - Museo del Cacao - Dzibilchaltun

Camminando per le vie lastricate del centro di Mérida si possono ammirare edifici e chiese in stile coloniale, la città é piacevole da visitare sia di giorno sia di sera.

Ci svegliamo presto e decidiamo di dirigerci verso la Ruta Puuc. Sono vari siti Maya di piccole dimensioni collegati tra loro e poco battuti dai turisti: Uxmal, Kabah,Labnà, Mayàpan. I Puuc furono una popolazione che dominò, nel periodo classico della civiltà maya, la regione a sud della odierna città di Mérida. Nonostante vengano definiti "Siti di minore importanza" li abbiamo trovato tutti molto interessanti e hanno contribuito ad arricchire la nostra conoscenza della cultura Maya.

Nella via del ritorno leggiamo un cartello che ci incuriosisce, scegliamo quindi di fare una piccola deviazione per visitare il Choco-Story México (Antigua Carretera Campeche Km. 78, Uxmal, Yuc). Il museo é organizzato con un percorso, si vedono le piante del cacao, gli utensili utilizzati un tempo e un video alla fine del percorso spiega come il cacao messicano viene poi esportato anche in europa. A metà del percorso si assiste a un interessante rappresentazione teatrale che riprende i riti riguardanti il cacao degli antichi Maya.

L'ultimo giorno decidiamo di visitare il sito archeologico di Dzibilchaltun, il sito é molto piccolo e sotto il sole, quindi il cenote che si trova al suo interno é una vera e propria oasi. Secondo Veronica é il cenote più incredibile che abbiamo visto, effettivamente é notevole. Pieno di fiori di loto e con i pesciolini che si avvicinano e si attaccano alle dita. L'acqua é cristallina, fresca e azzurra.

Giorno 26 - 27

Holbox

Dopo aver trascorso buona parte della vacanza tra siti archeologici, rovine maya e cenote decidiamo di praticare un po di relax estremo, quindi parcheggiammo vicino al molo (paghiamo qualche pesos a un signore per parcheggiare a casa sua) e ci imbarchiamo da Puerto de Chiquilá per Holbox.

Pace, tranquillità, relax, spiaggia bianca, mare splendido, poco turismo. L'isola non é molto grande, sull'isola è presente solo un piccolo villaggio di pescatori e l'atmosfera è tranquilla e rilassata.

Consiglio: Non c'é illuminazione stradale e alcune strade sono veramente buie, la sera si consiglia di portare con sé una torcia.

Non ci sono né banche né bancomat e molti negozi e ristoranti non accettano il pagamento con carta di credito, quindi è indispensabile portare denaro contante.

Sull'isola si mangia ottimo pesce pagando molto poco, non dimenticheremo mai le quesadilla di Tio Nico (Esquina de la Plaza Principal, Holbox Island) e i suoi piatti a base di aragosta, abbiamo cenato spendendo non più di 8 euro a persona.

L'hotel che abbiamo prenotato era ecosostenibile e molto bello ( http://holboxhostel.com/ ), abbiamo scelto la sistemazione in Cabañas (bungalow) il pavimento era di sabbia, il letto comodo e c'erano anche due amache all'interno. La cucina in condivisione é stata molto utile.

Il primo giorno lo passiamo oziando sulla spiaggia e giocando con le razze in acqua, il secondo giorno invece decidiamo di partecipare ad un tour di qualche ora, il tour lo abbiamo acquistato direttamente in hotel.

28 - 29 e 30

Isla Mujeres

Il nostro viaggio sta per terminare, torniamo dove la nostra avventura é iniziata ovvero a Cancun e consegnamo la macchina, quindi andiamo verso Puerto Juarez (nord Cancun) e ci imbarchiamo per Isla Mujer.

Imbarcarsi da Puerto Juarez costa meno rispetto all'altro porto, più o meno 8 euro a persona andata e ritorno. Il tempo di percorrenza è di circa 20 minuti e partono traghetti ogni mezz'ora.

Isla Mujer é più turistica, ma era l'unico posto dove andare al mare e non lontano dall'aeroporto. Nonostante sia una meta turistica rimane comunque un paradiso terrestre, spiagge bianche e un mare di tutte le tonalità del blu.

Passiamo il primo giorno beatamente a mare, gli ultimi due giorni invece siamo rimasti chiusi in hotel.

Durante l'inverno può soffiare dagli Stati Uniti il Norte, un vento freddo e fastidioso che fa abbassare di molto le temperature, che fare? arrabbiarsi e maledire tutti? non noi! abbiamo prenotato dei massaggi che abbiamo fatto direttamente in camera.

Quando si viaggia in mete così lontane e per così tanto tempo si devono tenere in conto i vari ostacoli come i disturbi intestinali o il cattivo tempo, d'altronde viaggiare é anche questo.

Leggi anche:

Cosa portare in valigia per un viaggio in Messico

Buone maniere in Messico (mance ecc..)

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